“Dall’eliminazione di confusione e superfluità nascono l’interesse e la concentrazione. Il piccolo può così gustare il piacere di fare le cose, seguendo unicamente l’ispirazione del cuore”.
In uno dei suoi testi la Montessori narra che un giorno la maestra arrivò a scuola un po’ in ritardo ed avendo dimenticato di chiudere la credenza trovò i bambini con diversi oggetti in mano: “credetti di interpretare che i bambini ormai conoscevano così bene gli oggetti che potevano sceglierli da sé. E così fu. Si iniziò così un’attività vivace e interessante: i bambini avevano dei desideri particolari e sceglievano le loro occupazioni”.
Una delle peculiarità del metodo è la libertà di scelta riconosciuta al bambino, in base alla quale egli è messo in condizione di decidere autonomamente, sin da piccolo, a quali attività dedicarsi.
Il bambino può scegliere il materiale che desidera e tenerlo per tutto il tempo che vuole; si ritiene che il tempo di uso di un determinato materiale debba essere molto ampio, il passare continuamente da un materiale ad un altro è considerato sintomo di disinteresse per ogni oggetto. Dalla libera scelta del materiale la Montessori ha potuto osservare le tendenze del bambino e i suoi bisogni psichici.
Ella osservò che i piccoli, pur avendo a disposizione un vasto numero di materiali differenti, sceglievano soltanto alcuni di essi, pressapoco le stesse cose, alcune con evidente prevalenza; tutti gli altri oggetti rimanevano abbandonati; anche se mostrati ai bambini e spiegatone l’uso questi non andavano mai a riprenderli spontaneamente. La Montessori decise pertanto di eliminare questi materiali; “tutto deve essere misurato oltreché ordinato, dall’eliminazione di confusione e superfluità nascono l’interesse e la concentrazione”.
Il piccolo può così gustare il piacere di fare le cose: di manipolare la materia, soffermarsi su un certo calcolo matematico per tutto il tempo necessario, osservare il lavoro dei bambini più grandi, ascoltando la presentazione della maestra; di dipingere quando lo desidera e quello che desidera, seguendo unicamente l’ispirazione del cuore.
L’autonomia dell’azione non viene scoraggiata, al contrario, ci si adopera per non ostacolarla: apparecchiare per il pranzo, aiutare la maestra a sbucciare la frutta per la merenda, rimediare a qualche “pasticcio”, prendersi cura di sé stessi. Detto ciò la Montessori sottolinea che non si deve dimenticare un principio importante: dare al bambino la libertà non significa abbandonarlo a se stesso e tanto meno trascurarlo.