“Un pianeta dove a scuola si impara la teoria ma si allenano anche i sentimenti. Un pianeta dove una persona è considerata intelligente, non solo se risolve un’equazione, ma se è sensibile ed attenta al prossimo”.
Il mio pensiero di Natele, l’augurio di un pianeta dove le persone si capiscano con lo sguardo e con il cuore. Un breve racconto, trovato per caso, per augurare a tutti voi un felice Natale.
Sul Pianeta Corason la priorità veniva data alle cose che contavano veramente. La vita era una cosa autentica, da scoprire e coltivare con cura.
I politici venivano eletti per i loro meriti ed erano concentrati per rendere il mondo un posto migliore, in cui fosse bello vivere, indipendentemente dalla posizione e dal reddito.
I giovani amavano l’istruzione e venivano accolti a braccia aperte quando entravano nel mondo del lavoro. Nessuno era disoccupato. Ognuno dava quello che poteva e riceveva in base ai propri bisogni. Nessuno se ne approfittava perchè le persone erano fondamentalmente oneste e rispettose dei bisogni degli altri.
Una persona era considerata intelligente non solo se risolveva un’equazione, ma se era sensibile, attenta al prossimo e se si impegnava nel costruire una società migliore.
Il fine di ogni persona era diventare una persona migliore.
Il pianeta emetteva un ruomore sordo, che potevi sentire solo se facevi silenzio ed appoggiavi l’orecchio al suolo. Sembrava il battito di un cuore: Bon-tà, Bon-tà. Bon-tà…